Archivio mensile Giugno 22, 2017

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Funghi Cardoncelli

IL Fungo Cardoncello  (Pleurotus eryngii)
Descrizione del prodotto: Pleurotus eryngji, questo il nome scientifico del cardoncello che trova sulla Murgia il suo habitat ideale. Di colore marroncino epolpa soda, spunta in autunno, in genere accanto ai cardi selvatici, sulle brulle e selvagge colline dell’entroterra pugliese.
Il suo sapore gradevole e delicato consente la massima versatilità in cucina ed accostamenti gastronomici davvero interessanti. Si può consumare crudo,
arrostito alla brace, fritto, gratinato, trifolato, con la pasta e con il riso, in abbinamento a piatti di carne, pesce legumi e verdure.
Il Pleurotus eryngii (DC.) Gillet, Hyménomycètes (Alençon) (1874) è un fungo commestibile molto ricercato ed apprezzato. Questa specie era nota fin dall’antichità.
appello  [modifica]Carnoso, convesso, poi depresso al centro, margine involuto, leggermente vellutato; di colore biancastro, poi brunastro; 3-10 cm di diametro. la colorazione cambia in base al clima più chiara quando esposto al sole
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Pleurotus ostreatus

Pleurotus ostreatus (Jacq.) P. Kumm., Führer Pilzk. (Zwickau): 24, 104 (1871).

Si tratta di una delle specie fungine più coltivate e conosciute nel mondo; in Italia è molto comune e viene denominata comunemente orecchione o fungo ostrica. Pur essendo molto apprezzata, secondo svariati autori non è qualitativamente comparabile con i porcini; alcuni affermano che possieda un sapore “trascurabile

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Funghi Champignon

Agaricus bisporus

Tassonomia
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Sottoclasse Holobasidiomycetidae
Ordine Agaricales
Sottordine Agaricineae
Famiglia Agaricaceae
Genere Agaricus
Sottogenere Agaricus
Sezione Hortenses

Nome italiano
Prataiolo coltivato, Champignon.

Sinonimi
Agaricus hortensis (Cooke) Pilát.
Psalliota hortensis (Cooke) J.E. Lange.
Psalliota bispora (J.E. Lange) F.H. Møller & Jul. Schäff.

Etimologia
Dal latino: “agaricus“= campestre e “bisporus“= che genera due spore.

Cappello
4-10 cm, a lungo emisferico con centro appianato che si deprime col tempo, poi si espande fino a piano convesso; margine involuto, lobato, poi disteso a maturazione, appendicolato. Superficie sub-liscia, che tende a lacerarsi in larghe squame negli esemplari adulti, soprattutto al margine, di colore bianco, grigio-biancastro, brunastro, imbrunente al tocco.

Lamelle
Molto fitte, libere, dapprima di un bel color rosa, più tardi bruno-cioccolato, con filo biancastro sterile.

Gambo
2-5 cm e spesso 1,5-2,5 cm, cilindrico con base leggermente ingrossata, superficie liscia, bianco-grigiastra, presto bruna alle manipolazioni ed alle contusioni.

Anello
Infero, sottile ed aperto, leggermente ispessito al margine, bianco, situato nella zona mediana del gambo, striato sulla faccia superiore.

Carne
Bianca e soda, quasi immutabile, arrossa leggermente soprattutto alla base del gambo. Odore debole ma gradevole, sapore gradevole.

Habitat
Terreni concimati, letamai, prati, giardini; è una specie coltivata intensamente, ma poco frequente in ambiente naturale, sul versante atlantico è piuttosto frequente nelle siepi di giovani Cipressi (Cipresso di Monterey), in quanto pare che queste piante vengano coltivate utilizzando letame proveniente dalle coltivazioni di Agaricus bisporus. Cresce tutto l’anno, ad eccezione dell’inverno inoltrato.

Microscopia
Spore 5,0-7,0 × 4,5 5,5 µm, ellissoidali, lisce, bruno-porpora in massa (Iantinosporeo); basidi bisporici; cheilocistidi claviformi.

Commestibilità e Tossicità
Ottimo commestibile.

Osservazioni
Non presenta una qualche caratteristica tipica che valga, da sola, a distinguerlo dalle altre specie di Agaricus; il riconoscimento, quindi, deve essere effettuato sulla base dell’insieme dei caratteri che lo contraddistinguono. In particolare, la statura relativamente piccola, l’anello posizionato nella zona mediana del gambo e con il margine più spesso, l’odore gradevole e la crescita su terreni fortemente concimati possono aiutare nel suo riconoscimento.

Somiglianze e varietà
Tra gli studiosi c’è chi preferisce distinguerne due varietà: la varietà albidus, che si presenta con un cappello bianco, e la varietà avellaneus, che si presenta un cappello più tendente al bruno, squamuloso, ed una maggiore propensione all’arrossamento della carne. Potrebbe essere confuso con Agaricus campestris che, però, ha un anello più fugace ed il gambo assottigliato ed appuntito alla base, e non bulboso, e con Agaricus cumtulus, anch’esso crescente nei campi coltivati, ma con carne che vira al giallognolo ed odore lieve di mandorle amare.
E’ facile confonderlo con l’ Agaricus xantodermus s.l., che però ha un cappello che va’ dal bianco candido al nocciola-marrone, odore di fenolo, e si tinge velocemente di giallo specialmente lungo il margine del cappello e alla base del gambo.